Decreto in Francia
In Francia, un decreto è un atto esecutivo di portata generale o individuale adottato dal Presidente della Repubblica o dal Primo Ministro che esercita il potere di regolamentazione (art. 21 e art. 37 Cost.).
L'evoluzione storica del termine "decreto" in Francia
Sotto il Vecchio Regime
Nell'Antico Regime il decreto rientrava nel lessico della procedura penale. Esistono quindi tre tipi di decreto:
atto di citazione
atto di aggiornamento personale, l'equivalente dell'attuale mandato giudiziario.
decreto d'arresto, equivalente all'odierno mandato d'arresto.
Sotto la Rivoluzione
Dopo l'Assemblea Costituente, il termine decreto ha assunto un nuovo significato dai testi emanati dal Corpo Legislativo. A seconda dei casi, i testi possono avere forza di legge o richiedere il “assenso reale”. In questo caso, il testo doveva essere approvato dal re, che poteva porre il veto.
Dal Consiglio di Gestione
Nel Direttorio, il decreto è sostituito da una “delibera”. La parola ricompare sotto l'Impero con il suo significato di testo preso dal Capo dello Stato. Durante la Restaurazione e la Monarchia di luglio scompare, perché si preferisce la parola “ordinanza” per designare i regolamenti.
Il governo provvisorio del 1848 lo riutilizza per gli atti che assume collegialmente. È ripreso dall'Assemblea Costituente per i testi che adotta con forza di legge. Dopo la promulgazione della Costituzione del 1848, assume definitivamente il significato attuale.
Fino alla fine della Terza Repubblica, solo il Capo dello Stato poteva emanare decreti. Con la Quarta e la Quinta Repubblica, tale potere era conferito anche al Capo del Governo (Presidente del Consiglio poi Primo Ministro).
Il decreto nell'ordinamento giuridico francese
Nella gerarchia delle norme, il decreto si situa al di sotto delle leggi alle quali deve necessariamente attenersi (salvo applicazione dell'articolo 37 della Costituzione) ma è superiore ai decreti.
L'entrata in vigore dei decreti
Come tutti i testi di natura legislativa o regolamentare, i decreti devono essere pubblicati, previa firma ed eventuale controfirma, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica francese per, da un lato, essere portati a conoscenza di tutti ma anche per essere opponibile.
Pertanto, ai sensi dell'articolo 1 del codice civile nella sua nuova formulazione risultante dall'ordinanza n. 2004-164, entrano in vigore alla data da essi fissata o, in mancanza, il giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo urgenza.
I decreti possono essere oggetto di ricorso per eccesso di potere dinanzi al Consiglio di Stato.
Le basi costituzionali dei decreti
Solo gli articoli 13, 19, 36 e 37 della Costituzione prevedono che alcuni atti normativi debbano essere emanati con decreto:
— Sezione 13
— Sezione 19
— Sezione 36
— Sezione 37
Diverse categorie di decreti
Esistono tre categorie di decreti normativi: decreti semplici, decreti del Consiglio di Stato e decreti del Consiglio dei ministri, precisando che questi ultimi possono essere decreti anche del Consiglio di Stato.
Decreto semplice
Decreto del Consiglio dei Ministri
Decreto del Consiglio di Stato
Norme generali per la redazione dei decreti
A titolo di esempio, diamo un'occhiata al decreto n. 2005-1791
Giornalista
All'inizio del decreto è indicato il membro del Governo che si è riferito al Presidente del Consiglio o al Presidente della Repubblica per la firma del decreto.
Visti
Vengono poi indicati i visti dei testi e le consultazioni.
Firme
I decreti sono firmati dal Presidente della Repubblica, o dal Presidente del Consiglio.
Atti del Presidente della Repubblica non soggetti a controfirma Sono previsti dall'articolo 19 del Con